Ho spezzato l'ultimo frollino rimasto nascosto tra le pieghe del tovagliolo, dimenticato in fondo al cestino.
Non è rimasto che lui tra le briciole degli altri frollini, divorati davanti ad un té dal sapore di autunno, tra un addio mascherato da sorriso di circostanza e il sussurro di mezzi perché.
Ho spezzato l'ultimo frollino e il suo profumo si è levato rapido verso il cielo, come l'anima di un defunto morto all'improvviso, come un animale in fuga dolorante per le ferite da tagliola, come il sangue che sgorga repentino da un taglio netto e profondo da arma bianca.
E in quell'alito di lavanda c'eri ancora tu e il ricordo di quell'estate in cui mi conquistasti porgendomi un delicato fiore provenzale. E c'eri tu, che alzandoti dal tavolino, dicesti che si era fatto tardi. Per i camerieri del café. Per la nostra vita.
Per noi due.
E così come sei venuto, te ne sei andato, avvolto da un sospiro che sa di lavanda.
E chiudendo gli occhi mentre mastico l'ultimo frollino rimasto, mi pare di prendere a morsi, masticandolo via, tutto l'amaro e pungente ricordo di una dolcezza ormai perduta.
Sapori Letterari
Scrittura Creativa
16 nov 2006
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento